FORMELLO LE CATACOMBE DI MONTE STALLONE

 

Ancora una volta con gli Amici del MAV, ancora una volta a Formello nei pressi di Roma per incontrare uno di quei siti chiusi al pubblico visitabili solo su prenotazione grazie a uno straordinario gruppo di volontari che decisamente ama il proprio territorio e i suoi tesori nascosti.

Si tratta delle Catacombe di Monte Stallone, l’appuntamento è in Via della Villa a Formello, davanti al numero 74, via che personalmente ho percorso qualche centinaio di volte per motivi di lavoro, senza mai sapere ci fossero delle catacombe, e, infatti, non sono indicate e, anche se lo fossero, non si potrebbero visitare lo stesso.

Vengono aperte l’ultima domenica del mese, oppure su prenotazione, con almeno due giorni di anticipo sulla data e solo grazie all’impegno dei volontari del gruppo Amici del MAV.

Veniamo accolti con un thermos di caffè caldo dall’archeologa Raffaella Cometti.  Una cosa che inevitabilmente ci predispone ad un atteggiamento positivo e conviviale, il caffè si offre a un amico, il caffè è una scusa per intavolare una conversazione, il caffè si prende in compagnia, il caffè è una piacevole pausa durante la giornata, insomma, semmai non si fosse ancora compreso, incominciamo bene. 

La signora Raffaella sarà la nostra Anfitrione in questo nostro andare nelle catacombe che poi, mettiamola come volete ma è sempre un andare sotto terra.

Scendiamo lungo un’andana tra due muri di cinta e scalini di terra tenuti insieme alla bene e meglio per arrivare sotto una delle case di via della Villa. L’ingresso alle catacombe è sbarrato da una grossa e pesante porta di ferro che ha deciso di non aprirsi alla nostra visita, rimanendo chiusa nonostante i numerosi tentativi di aprirla.

E’ un momento di panico, di quasi di ansia con picchi di mal celata delusione, la curiosità è tanta e tutti abbiamo voglia di soddisfarla, altrimenti non saremmo lì. La chiave che non apre passa di mano in mano, poi arriva nella mano giusta e, la porta di metallo finalmente si apre, senza nemmeno cigolare.

Scoperte negli anni sessanta dello scorso secolo (ormai precisazione necessaria) durante una ricognizione della British School of Rome, le catacombe di Monte Stallone sono state ricavate all’intreno dell’omonima collina, e costituiscono l’unica testimonianza della diffusione dl cristianesimo a Formello, in epoca tardo antico.

Sono un piccolo gioiello, seppure di modeste dimensioni, magnificamente restaurate sono visitabili per tutta la loro estensione, circa una trentina di metri. Laccesso era probabilmente arretrato di qualche metro rispetto a dove è stata posta la porta di ferro che abbiamo varcato ed è formata da cinque brevi gallerie che si sviluppano su un unico livello e da un cubicolo.

Gli ambulacri sono insolitamente ampi, tra il metro e mezzo e i due metri ma sono stati molto probabilmente alterati nel corso del tempo sia per le infiltrazioni di radici che per l’uso in tempi più recenti come ricovero per gli animali.

Si tratta prevalentemente di tombe a loculo disposte in maniera disordinata e senza un piano preciso, in pile quattro o cinque. Anche il piano di calpestio sul quale camminiamo è stato utilizzato per inumazioni. Se le prime tombe sono solo loculi, andando vanti invece compaiono i primi tumuli ad arco, detti arcosoli alcuni dei quali con resti di intonaco.

I sepolcri erano da malta e tegole o mattoni, alcuni frammenti di intonaco con lettere a graffiti costituivano il corredo epigrafico di alcune sepolture. Probabilmente l’interno della catacomba era intonacato di bianco e piccoli fori al lato dei loculi ospitavano delle piccole lucerne.

Questa catacomba doveva servire una piccola comunità rurale, i loculi sono appena trecento, e i corredi funerari sfuggiti ai saccheggi, molto semplici, orecchini d’oro, monete, qualche braccialetto in bronzo, contenitori di vetro e lucerne.

Siamo nel IV secolo D.C. e deve essere servita fino al V secolo, le numerose lampade ritrovate sono contrassegnate da simboli cristiani, tanto da non lasciare margini di dubbio su da chi fosse utilizzata. Nell’ultima galleria a sinistra delle cassette contengono catalogati alcuni resti ritrovati nei loculi tanto da farmi pensare che questo sito potrebbe diventare una autentica miniera d’oro se potesse diventare l’unica catacomba museo, riposizionando i reperti in loco e proteggendoli con delle teche di vetro, illuminando il tutto con delle luci ad effetto. Le sue piccole dimensioni e l’eccellente restauro ad opera della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, ne farebbero un sito archeologico unico al mondo ma, ovviamente è solo fantascienza ed è già tanto che siamo riusciti a vederlo.

Se quello che avete letto e le immagini “rubate” vi hanno affascinato e incuriosito potete provare anche voi a rivivere questa visita. Amici MAV è su Facebook https://www.facebook.com/amicimav/

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e questo è il numero di telefono del MAV il Museo dell’Agro Veietano  06/90194240-239

Dovete prenotare quindi pensateci per tempo ma vale assolutamente la pena di visitarle e poi magari di fare anche un salto al museo nel borgo mediovale e se è l’ora di pranzo fermarvi a mangiare in uno dei locali caratteristici.

 

Fonti per i cenni storici da Il Valore di un Territorio, Formello di Alessandra Cerrito

 

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